Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40816 del 2 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:40816PEN

Massima

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La confisca di beni immobili può essere disposta nei confronti di soggetti gravemente indiziati di appartenere ad associazioni di tipo mafioso, qualora emerga una rilevante sproporzione tra il valore dei beni acquisiti e i redditi dichiarati o l'attività economica svolta, senza che sia necessaria la prova di una specifica attività illecita, essendo sufficiente l'accertamento dell'origine fraudolenta o comunque ingiustificata della disponibilità di tali beni. In tali casi, il giudice è tenuto a motivare adeguatamente in ordine alla sussistenza dei presupposti applicativi della misura di prevenzione patrimoniale, evidenziando le ragioni per le quali ritiene che il valore dei beni sia sproporzionato rispetto alla capacità reddituale e all'attività economica del soggetto proposto, anche in relazione al momento di acquisizione dei medesimi. La motivazione non può essere considerata carente o apparente, se il ragionamento seguito dal giudice risulta logico e coerente con i presupposti normativi, senza che sia necessario un puntuale riscontro di ogni singola argomentazione. Inoltre, il terzo interessato, in quanto portatore di un mero interesse di natura civilistica, è legittimato a proporre ricorso per cassazione avverso il decreto di confisca solo se munito di procura speciale, non essendo sufficiente la mera dichiarazione di impugnare il provvedimento anche nell'interesse dei congiunti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonell - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso il decreto della Corte di appello di Torino, in data 6 luglio 2012, nel proc. n. 11/2012.

Visti gli atti, il decreto impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Antonella Patrizia Mazzei;

lette le conclusioni del pubblico ministero presso questa corte di cassazione, in persona del sostituto procuratore generale, Carmine Stabile, i…

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