Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21831 del 1 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:21831PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel pronunciare sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'art. 444 c.p.p., è tenuto a verificare l'insussistenza di cause di proscioglimento di cui all'art. 129 c.p.p. Tale verifica, pur dovendo essere adeguatamente motivata, non richiede un'approfondita argomentazione quando non emergano dagli atti concreti elementi circa la possibile applicazione di cause di non punibilità. Infatti, la richiesta di applicazione della pena deve essere considerata quantomeno come ammissione del fatto, se non addirittura come implicito riconoscimento di colpevolezza, sicché il giudice deve pronunciare sentenza di proscioglimento solo se manchi un quadro probatorio idoneo a definire il fatto come reato o se dagli atti risultino elementi tali da imporre di superare la presunzione di colpevolezza che il legislatore ricollega alla formulazione della richiesta di applicazione della pena. Pertanto, una volta esclusa con adeguato apparato argomentativo la sussistenza di ipotesi di proscioglimento ex art. 129 c.p.p., tutte le statuizioni non illegittime, concordate dalle parti e recepite dal giudice, precludono la successiva proposizione, in sede di impugnazione di legittimità, di eccezioni o censure attinenti al merito delle valutazioni sottese al prestato consenso, che, essendo frutto del generale potere dispositivo riconosciuto dalla legge alle parti e ratificato dal giudice, non può più dalle stesse essere rimesso in discussione mediante ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AN. PA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 16460/2010 GIP TRIBUNALE di ROMA, del 21/01/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA IN FATTO

Il Tribunale di Roma applicava ex articolo 444 c.p.p., a An. Pa. , imputato di ricettazione e rapina aggravata in concorso ai danni di un supermercato, la…

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