Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 12101 del 2018

ECLI:IT:TARLAZ:2018:12101SENB

Massima

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Il silenzio serbato dalla pubblica amministrazione sull'istanza di un privato volta ad ottenere la concessione di benefici previsti dalla legge integra un'ipotesi di silenzio-inadempimento, che legittima il ricorso giurisdizionale del privato per l'accertamento del proprio diritto soggettivo e l'adozione del provvedimento espresso da parte dell'amministrazione. In tali casi, il giudice amministrativo, accertata la fondatezza della pretesa del ricorrente, dichiara l'obbligo dell'amministrazione di provvedere mediante l'adozione di un atto espresso, senza tuttavia poter sostituirsi ad essa nell'esercizio del potere discrezionale. Inoltre, il privato ha diritto al risarcimento del danno da ritardo causato dall'inerzia dell'amministrazione, in applicazione del principio di buona amministrazione e del dovere di concludere tempestivamente il procedimento. Il silenzio serbato dalla pubblica amministrazione sull'istanza di un privato volta ad ottenere la concessione di benefici previsti dalla legge integra un'ipotesi di silenzio-inadempimento, che legittima il ricorso giurisdizionale del privato per l'accertamento del proprio diritto soggettivo e l'adozione del provvedimento espresso da parte dell'amministrazione. In tali casi, il giudice amministrativo, accertata la fondatezza della pretesa del ricorrente, dichiara l'obbligo dell'amministrazione di provvedere mediante l'adozione di un atto espresso, senza tuttavia poter sostituirsi ad essa nell'esercizio del potere discrezionale. Inoltre, il privato ha diritto al risarcimento del danno da ritardo causato dall'inerzia dell'amministrazione, in applicazione del principio di buona amministrazione e del dovere di concludere tempestivamente il procedimento. Il silenzio serbato dalla pubblica amministrazione sull'istanza di un privato volta ad ottenere la concessione di benefici previsti dalla legge integra un'ipotesi di silenzio-inadempimento, che legittima il ricorso giurisdizionale del privato per l'accertamento del proprio diritto soggettivo e l'adozione del provvedimento espresso da parte dell'amministrazione. In tali casi, il giudice amministrativo, accertata la fondatezza della pretesa del ricorrente, dichiara l'obbligo dell'amministrazione di provvedere mediante l'adozione di un atto espresso, senza tuttavia poter sostituirsi ad essa nell'esercizio del potere discrezionale. Inoltre, il privato ha diritto al risarcimento del danno da ritardo causato dall'inerzia dell'amministrazione, in applicazione del principio di buona amministrazione e del dovere di concludere tempestivamente il procedimento.

Sentenza completa

Pubblicato il 12/12/2018

N. 12101/2018 REG.PROV.COLL.

N. 09610/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 9610 del 2018, proposto da
((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, viale Africa 120;

contro

Ministero della Difesa, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per la declaratoria della illegittimità

del silenzio illegittimamente serbato dal DIPE sull'istan…

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