Il Comune, nell'esercizio del proprio potere di pianificazione urbanistica, può legittimamente imporre limitazioni e prescrizioni agli interventi edilizi, anche in assenza di una previa dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'area, al fine di tutelare i valori storico-architettonici e paesaggistici del centro storico, in attuazione dei principi costituzionali di cui agli artt. 9, 32, 42, 44 e 47 Cost. Tali scelte rientrano nella discrezionalità pianificatoria del Comune, sindacabile solo per vizi di eccesso di potere, e possono comportare il diniego del permesso di costruire anche per interventi ritenuti "urbanisticamente ammissibili", qualora contrastino con la disciplina urbanistica vigente o adottata, ivi comprese le modifiche alle NTA del PRG volte a limitare la sostituzione edilizia per gli edifici di pregio. Il Comune può sospendere ogni determinazione sull'istanza di permesso di costruire, ai sensi dell'art. 12, comma 3, d.P.R. 380/2001, in caso di contrasto con le previsioni urbanistiche adottate, senza che ciò comporti l'obbligo di rilascio del titolo edilizio, ove l'intervento non risulti conforme neppure alla disciplina urbanistica vigente.