Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21569 del 28 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:21569PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di cui all'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992 può essere disposto nei confronti di beni nella disponibilità dell'indagato, anche se formalmente intestati a terzi, quando sia provata la sproporzione tra il valore di tali beni e il reddito dichiarato o l'attività economica svolta dall'indagato, e non risulti una giustificazione credibile circa la loro provenienza. Tuttavia, ai fini della valutazione di tale sproporzione, il raffronto deve essere effettuato non già con la situazione patrimoniale dell'indagato al momento dell'applicazione della misura, bensì con i redditi e i valori dei singoli beni al momento dei loro acquisti. Pertanto, il giudice è tenuto a esaminare analiticamente gli elementi che giustificano l'attribuzione del bene alla disponibilità dell'indagato, nonché le circostanze relative alla sproporzione tra il valore del bene e i redditi dichiarati o l'attività economica svolta, tenendo conto dei tempi e dell'ammontare dei singoli apporti che hanno contribuito a formare il saldo attivo sottoposto a sequestro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesco - Presidente

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VI. BR. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 29/11/2007 TRIB. LIBERTA' di BARI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MACCHIA ALBERTO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. MONETTI Vito, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 29 novembre 2007, il Tribunale di Bari ha respinto la richiesta di riesame avanzata nell'interesse di VI. Br. - indagato…

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