Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5221 del 9 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:5221PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di minaccia è un reato formale di pericolo, per la cui integrazione non è richiesto che il bene tutelato sia realmente leso, essendo sufficiente che il male prospettato possa incutere timore nel soggetto passivo, menomandone la sfera della libertà morale. La valutazione dell'idoneità della minaccia a realizzare tale finalità va fatta avendo di mira un criterio di media che rispecchi le reazioni dell'uomo comune, senza che assumano rilievo elementi come la personalità del soggetto attivo o la concreta irrealizzabilità del fatto prospettato. Inoltre, eventuali divergenze tra le deposizioni dei testimoni, relative a circostanze accessorie, non inficiano la valutazione di attendibilità complessiva delle prove, se il nucleo essenziale della condotta minacciosa risulta accertato. Pertanto, la condanna per il reato di minaccia può essere legittimamente pronunciata anche in assenza di una dimostrazione dell'effettiva capacità intimidatoria della condotta, purché questa risulti razionalmente apprezzabile secondo il parametro dell'uomo medio, e la prova della minaccia sia adeguatamente motivata sulla base di un complessivo apprezzamento delle risultanze istruttorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO P.A. - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DE MARZO G - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P.G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 56/2010 TRIBUNALE di PESCARA, del 19/12/2013;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/09/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico.
RITENUTO IN FATTO
1. Per quanto ancora rileva, con sentenza del 19/12/2013, il Tribunale di Pescara ha confermato la decisione di primo grado che aveva condannato alla pena di giustizia e al ris…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.