Il mancato rispetto del termine di tre mesi previsto dal regolamento comunale per la presentazione della richiesta di rinnovo della concessione di suolo pubblico non può costituire valido motivo di diniego, qualora risulti documentalmente che la domanda di rinnovo sia stata presentata tempestivamente, ancorché indirizzata ad uffici comunali diversi da quello competente. In tal caso, l'amministrazione è tenuta a riesaminare l'istanza di rinnovo, senza poter opporre il decorso del termine regolamentare, in quanto l'erronea indicazione dell'ufficio competente non può essere imputata al richiedente e non può determinare il rigetto della domanda. Il principio di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, sancito dall'art. 97 Cost., impone all'amministrazione di garantire la corretta istruttoria e la valutazione della richiesta, superando gli eventuali vizi procedurali non imputabili al privato. Pertanto, il diniego di rinnovo fondato esclusivamente sul mancato rispetto del termine regolamentare, nonostante la tempestiva presentazione della domanda, è illegittimo per violazione di legge ed eccesso di potere per errore nei presupposti di fatto.