Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie realizzate senza il prescritto titolo abilitativo, ha affermato il principio secondo cui gli interventi di mera sostituzione, in chiave manutentiva e di adeguamento tecnico-normativo, di parti vetuste di un edificio, senza alcun aumento di volumetria o superficie, né modifica di sagoma o di prospetto, devono essere qualificati come manutenzione straordinaria, anziché come ristrutturazione. Pertanto, il difetto di presentazione della CILA o della SILA per tali interventi non è sanzionabile con l'ordine di demolizione, ai sensi dell'art. 33 del D.P.R. n. 380/2001 e dell'art. 16 della L.R. Lazio n. 15/2008. Il Tribunale ha, inoltre, rilevato che la qualificazione erronea dell'intervento da parte dell'Amministrazione, alla base della sanzione demolitoria irrogata, determina un difetto di istruttoria e di motivazione, comportando l'annullamento del provvedimento impugnato, fatte salve le ulteriori determinazioni che l'Amministrazione riterrà di adottare nel rispetto dei vincoli conformativi derivanti dalla presente decisione e delle garanzie partecipative del ricorrente.