Consiglio di Stato sentenza n. 5976 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:5976SENT

Massima

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La revoca dell'iscrizione nelle white list, quali elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa, può essere legittimamente disposta dalla Prefettura sulla base di una valutazione complessiva di elementi fattuali, anche di natura indiziaria, che denotino il concreto pericolo di infiltrazione della criminalità organizzata nell'attività dell'impresa, senza che sia necessario il raggiungimento di un livello di certezza oltre ogni ragionevole dubbio, tipico dell'accertamento penale. L'Amministrazione può rivalutare la situazione dell'impresa anche sulla base di nuovi elementi emersi successivamente all'originaria iscrizione nelle white list, purché adeguatamente motivati e fondati su un quadro indiziario grave, preciso e concordante, idoneo a far ritenere "più probabile che non" il pericolo di infiltrazione mafiosa, senza che rilevi la mancata adozione di un provvedimento interdittivo in precedenza. La revoca dell'iscrizione nelle white list non costituisce un provvedimento ampliativi della sfera giuridica dell'interessato, soggetto ai limiti di cui all'art. 21-quinquies della legge n. 241/1990, ma una misura di prevenzione volta a salvaguardare l'ordine pubblico economico, per la quale l'Amministrazione può sempre verificare la sussistenza dei relativi presupposti, in considerazione della preminenza dell'interesse pubblico coinvolto, che prevale sull'affidamento del privato al mantenimento dell'iscrizione ottenuta su di una incompleta valutazione degli elementi fattuali rilevanti.

Sentenza completa

Pubblicato il 16/06/2023

N. 05976/2023REG.PROV.COLL.

N. 05140/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5140 del 2022, proposto dalla società -OMISSIS-, in persona del legale rappresentante
pro tempore,
rappresentata e difesa dall’avvocato Luigi Roma, con domicilio fisico presso il suo studio in Roma, Via Sistina, n. 121 e con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

l’Ufficio Territoriale del Governo – Prefettura di Bologna, in persona del Prefetto
pro tempore
e il Ministero dell'Interno, in persona del Ministro
pro tempore
, rappresentati e difesi
ex lege
dall’Avvocatura Generale dello Stato, con domicilio in Roma, Via dei Portoghesi, n. 12, e con domicilio digit…

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