Consiglio di Stato sentenza n. 2648 del 2005

ECLI:IT:CDS:2005:2648SENT

Massima

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Il provvedimento di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica da parte dell'Autorità statale competente, ai sensi dell'art. 82, comma 9, del D.P.R. n. 616 del 1977, ha natura non recettizia e produce effetti immediati, senza necessità di comunicazione o notificazione all'interessato. Il termine perentorio di sessanta giorni previsto dalla legge per l'adozione di tale provvedimento decorre dalla data in cui l'Autorità statale abbia ricevuto la documentazione completa necessaria per l'istruttoria, non essendo sufficiente il mero decorso del termine dalla ricezione della richiesta di autorizzazione da parte dell'ente locale competente. L'Autorità statale, nell'esercizio del potere di annullamento, non può sostituire la propria valutazione discrezionale a quella dell'ente locale, ma deve limitarsi a verificare la legittimità dell'autorizzazione paesaggistica, accertando l'effettiva considerazione di tutti gli interessi rilevanti e la non manifesta irragionevolezza della scelta effettuata. Ove risulti che l'autorizzazione sia stata rilasciata senza adeguata motivazione in ordine alla compatibilità dell'intervento con i valori paesaggistici tutelati, l'Autorità statale può legittimamente annullarla, senza incorrere in un eccesso di potere per indebita sostituzione della propria valutazione tecnico-discrezionale. Conseguentemente, l'ordine di demolizione delle opere abusive adottato dal Comune a seguito dell'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica è legittimo, non rilevando eventuali conformità urbanistiche o assenza di modifiche alla sagoma, alle superfici utili o alla destinazione d'uso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
(Sezione Sesta)
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello n. 3196 del 2000, proposto dal MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI, in persona del Ministro pro-tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso la quale è per legge domiciliato, in Ro., via De. Po., n. 12;
contro
Gi. Su., rappresentato e difeso dagli avv.ti Fr. Cr. e Iv. Me., elettivamente domiciliato presso lo studio dell'avv. Me. in Ro., Via Ro. 3/2 e, con successiva procura, anche dagli avv.ti Fr. Br. e Gi. Fr., con domicilio eletto presso lo studio dell'avv. Gi. Fr. in Ge. di Ro., Via Ro., n. 62;
e nei confronti
del Comune di Diano Marina, non costituitosi;
per l'annullamento
della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria n. 310 del 9 luglio 1999.
Visto il ricorso con i relativi allegati;<…

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