Cassazione penale Sez. II sentenza n. 41022 del 11 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:41022PEN

Massima

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L'età avanzata della vittima, di per sé, non costituisce condizione sufficiente per l'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 61, n. 5, c.p. (minorata difesa), essendo necessario che l'età sia accompagnata da fenomeni di decadimento o indebolimento delle facoltà mentali, o da altre condizioni personali, come il basso livello culturale, che determinino un diminuito apprezzamento critico della realtà e una menomata capacità di reazione e di contrasto dell'azione antigiuridica. L'elemento oggettivo del reato, ossia gli artifici e raggiri posti in essere dall'imputato, non può essere confuso con la minorata difesa della parte offesa, che costituisce il presupposto per l'applicazione dell'aggravante. Pertanto, la mera constatazione che l'imputato abbia approfittato dell'età avanzata delle vittime non è sufficiente, dovendosi accertare in concreto le condizioni personali di queste ultime che abbiano determinato una diminuita capacità di reazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

ES. AN. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 9/12/2010 della Corte di Appello di Venezia;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO

p. 1. Con sentenza in data 9/12/2010, la Corte di Appello di Venezia, pur diminuendo l…

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