Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8469 del 3 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:8469PEN

Massima

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Il giudice, nel determinare la pena in sede di applicazione della pena su richiesta delle parti, può implicitamente escludere l'applicazione di una circostanza aggravante, anche in assenza di espressa motivazione, qualora dalla formulazione del capo di imputazione emergano dati che giustificano tale esclusione. In tali casi, la sanzione deve ritenersi correttamente determinata, a meno che il ricorrente non rappresenti elementi che impongano di ritenere rilevante l'aggravante ai fini di una maggiore capacità delinquenziale dell'imputato. Il giudice non è infatti tenuto a una specifica motivazione sull'esclusione di una circostanza aggravante, quando tale esclusione risulti implicitamente giustificata dalla natura del reato oggetto di patteggiamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI L'AQUILA;

nei confronti di:

1) GA. PA. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 1491/2008 TRIBUNALE di PESCARA, del 03/11/2008;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FILIBERTO PAGANO;

lette le conclusioni del P.G. che ha chiesto l'annullamento con rinvio.

OSSERVA

Il Procuratore Generale presso la Corte di appello dell'Aquila ricorre avverso a sentenza del Tribunale d…

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