Il principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico-amministrativo e funzioni di gestione amministrativa, sancito dall'art. 97 Cost., impone che gli atti di esercizio della funzione amministrativa, di espressione della scelta discrezionale, comparativa e ponderativa dei contrapposti interessi pubblici, siano posti in essere dall'organo amministrativo competente, in ossequio ai criteri di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. La deroga a tale principio, prevista dall'art. 53, comma 23, L. n. 388/2000 e dall'art. 43 dello statuto comunale, è ammissibile solo in presenza di una preventiva e documentata accertata carenza di figure professionali idonee nell'ambito dei dipendenti responsabili di uffici e servizi, e richiede l'adozione di apposite disposizioni regolamentari organizzative da parte dell'organo consiliare, nonché la successiva dimostrazione annuale del reale contenimento di spesa. In mancanza di tali presupposti, l'attribuzione di poteri gestori all'organo politico è illegittima per difetto di competenza. Inoltre, l'atto di acquisizione gratuita di un bene immobile abusivo deve essere adeguatamente motivato, in relazione all'estensione dell'area acquisita e all'esistenza di prevalenti interessi pubblici che giustifichino la preminenza dell'esigenza acquisitiva rispetto a quella demolitoria.