Il reato di violenza sessuale su minore, anche se commesso in ambito familiare, integra una grave forma di abuso che lede in modo irreparabile la dignità e l'integrità psico-fisica della vittima. La tardività della denuncia non inficia l'attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, spesso dovuta a paure, sensi di colpa e condizionamenti del contesto familiare. L'assenza di lesioni fisiche non esclude la sussistenza del reato, poiché le violenze sessuali su minori possono non lasciare segni evidenti, specie se avvenute in età evolutiva. L'imputato non deve necessariamente presentare tratti di devianza pedofila o patologie psichiche per essere ritenuto responsabile, essendo sufficiente la prova della condotta abusante, anche se non accompagnata da tali caratteristiche. I giudici di merito hanno il compito di valutare con particolare attenzione e sensibilità la credibilità della vittima, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare tale apprezzamento se adeguatamente motivato.