Il reato di associazione per delinquere finalizzata a frodi fiscali, intestazioni fittizie e riciclaggio si configura quando un gruppo criminoso strutturato si sovrappone a società "cartiere" utilizzate per emettere fatture per operazioni inesistenti, sottrarre elementi attivi all'imposizione fiscale, occultare o distruggere le scritture contabili, al fine di realizzare imponenti margini di evasione a vantaggio di società riconducibili ai promotori dell'associazione. Ai fini della configurabilità del reato associativo non è necessaria la piena conoscenza reciproca tra tutti gli associati, essendo sufficiente la consapevolezza e la volontà di partecipare alla società criminosa. Il reato di intestazione fittizia di beni si configura anche in assenza di una completa conoscenza da parte del soggetto interposto dei fini elusivi perseguiti dai reali titolari, essendo sufficiente l'accertamento della natura simulata del trasferimento. Ai fini della determinazione della punibilità dei reati fiscali, il giudice penale ha il potere-dovere di procedere all'accertamento dell'imposta effettivamente evasa, in una prospettiva di prevalenza del dato fattuale reale rispetto ai criteri di natura meramente formale che caratterizzano l'ordinamento tributario, senza che rilevi l'eventuale accertamento tributario parallelo. La confisca per equivalente trova applicazione per i reati fiscali, con riferimento all'imposta effettivamente evasa, senza che sia necessario il riferimento a un danno erariale complessivo.