Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20320 del 22 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20320PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di estorsione, l'aggravante dell'utilizzo del metodo mafioso, di cui all'art. 416-bis.1. cod. pen., può concorrere con quella prevista dall'art. 628, comma terzo, n. 3, cod. pen., richiamata dall'art. 629, comma secondo, cod. pen., posto che la prima presuppone che la condotta sia stata tenuta con modalità mafiose, pur non essendo necessario che il soggetto agente appartenga a un sodalizio criminale di tal genere, mentre la seconda postula la provenienza della violenza o della minaccia da persona appartenente ad associazione mafiosa, senza che sia necessario il concreto accertamento delle modalità di esercizio di tali violenza e minaccia, né che esse siano state attuate mercé l'utilizzo della forza intimidatrice derivante dall'appartenenza all'associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Relatore

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Lo.St. nato a P il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 12/10/2023 del TRIB. LIBERTA' di BARI
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE COSCIONI;
sentite le conclusioni della Sostituta Procuratrice generale PAOLA MASTROBERARDINO, che ha chiesto rigettarsi il ricorso;
udito il difensore del ricorrente, Avv. AN.PO. in sostituzione dell'Avv. LA.SC., il quale ha insistito nei motivi di ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Il difensore di Lo.St. ricorre per cassazione avverso l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Bari che avev…

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