Cassazione penale Sez. II sentenza n. 39830 del 13 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:39830PEN

Massima

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Il reato di ricettazione è configurabile anche a titolo di dolo eventuale, quando l'agente, pur non avendo la certezza della provenienza illecita della cosa, si è posto il quesito circa tale provenienza, risolvendolo nell'indifferenza. In tal caso, la mancata o non attendibile indicazione della provenienza della cosa ricevuta è rivelatrice della volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di ricettazione, l'elemento soggettivo può essere desunto anche dall'omessa o non credibile indicazione della provenienza della cosa, la quale costituisce un chiaro indice della consapevolezza dell'agente circa la sua illecita origine. La valutazione della sussistenza del dolo eventuale rientra nell'ambito del giudizio di merito, insindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. ((omissis)) G., quale difensore di Bu. Ad. (n. il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Lecce, sezione penale, in data 05/04/2006.

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con s…

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