Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44934 del 2 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:44934PEN

Massima

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Il delitto di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 483 c.p. è configurabile soltanto nei casi in cui una specifica norma giuridica extrapenale attribuisca all'atto la funzione di provare i fatti attestati dal privato al pubblico ufficiale, così collegando l'efficacia probatoria dell'atto medesimo al dovere del dichiarante di affermare il vero. Tale obbligo non sussiste nell'ipotesi di dichiarazioni rese in un atto di compravendita immobiliare, in quanto la funzione tipica di tale atto è soltanto quella di formalizzare un trasferimento di proprietà tra i contraenti, e non anche quella di provare la veridicità dei fatti dichiarati dal venditore. Pertanto, la falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico riguarda esclusivamente le attestazioni che il pubblico ufficiale abbia il dovere giuridico di documentare, mentre non rientra in tale obbligo l'affermazione dell'alienante di aver posseduto uti dominus il bene negoziato, essendo necessaria a tal fine una pronuncia giudiziale di accertamento dell'usucapione. Ne consegue che, in assenza di una specifica norma che attribuisca all'atto di compravendita la funzione di provare i fatti dichiarati dal venditore, il delitto di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 483 c.p. non è configurabile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RO. MA. N. IL (OMESSO);

2) OT. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 8330/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 19/10/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/09/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Francesco Mauro Iacoviello, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

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