Consiglio di Stato sentenza n. 2551 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:2551SENT

Massima

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Il Comune, in presenza di un immobile in precarie condizioni statiche e di grave abbandono, che costituisce pericolo imminente per la pubblica e privata incolumità, può legittimamente adottare, in via contingibile e urgente, provvedimenti di demolizione parziale o totale dello stesso, anche in assenza di previo intervento sostitutivo, qualora il proprietario, nonostante numerosi ordini e diffide, non abbia provveduto alla sua messa in sicurezza. Tali provvedimenti, motivati dalla necessità di tutelare la pubblica incolumità, sono legittimi e proporzionati, non richiedono il previo parere della Soprintendenza e non violano il Piano di recupero, in quanto volti a eliminare lo stato di pericolo immanente senza stravolgere il contenuto e la finalità dello strumento urbanistico attuativo. Il Comune, pertanto, può legittimamente procedere alla demolizione dell'immobile, anche in danno e a spese del proprietario, qualora questi non abbia ottemperato agli ordini di messa in sicurezza, in presenza di una situazione di grave e imminente pericolo per la pubblica incolumità, accertata attraverso puntuali relazioni tecniche. Il proprietario non può sottrarsi alle proprie responsabilità adducendo la mancata esecuzione di lavori da parte del Comune, essendo quest'ultimo tenuto a intervenire solo in via sostitutiva e in assenza di intervento del privato. La mancata ottemperanza del proprietario agli ordini di messa in sicurezza legittima, pertanto, l'adozione di provvedimenti di demolizione, anche parziale, da parte del Comune, in presenza di una situazione di grave e imminente pericolo per la pubblica incolumità, accertata attraverso puntuali relazioni tecniche, senza che ciò comporti violazione del Piano di recupero o necessità di previo parere della Soprintendenza.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/04/2022

N. 02551/2022REG.PROV.COLL.

N. 00207/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 207 del 2015, proposto dai signori -OMISSIS-, -OMISSIS- e -OMISSIS-, rappresentati e difesi dall'avvocato -OMISSIS-, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via -OMISSIS-;

contro

Il Comune di -OMISSIS-, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato -OMISSIS-, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via -OMISSIS-;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Campania - -OMISSIS-, (sezione prima) - n. -OMISSIS-, resa tra le parti.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

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