Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8063 del 1 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8063PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, pur essendo un reato formale che non richiede la prova di specifiche finalità, deve essere accertato al di là di ogni ragionevole dubbio, valorizzando i motivi di dubbio prospettati dalla difesa e tenendo conto della buona fede dell'imputato, soprattutto quando egli non era direttamente responsabile della redazione dell'atto falso ma si era limitato a sottoscriverlo confidando nelle indicazioni del proprio superiore. Pertanto, l'accertamento della responsabilità penale per il reato di falsità ideologica richiede una valutazione complessiva delle circostanze del caso concreto, senza presumere automaticamente la sussistenza del dolo in capo all'imputato sulla base della sola constatazione dell'oggettiva falsità dell'atto. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove e dei motivi di dubbio, purché il suo ragionamento sia logico e privo di errori di diritto, e le sue conclusioni non possono essere sindacate in sede di legittimità se non per vizi di motivazione. In particolare, l'assoluzione dell'imputato per non aver commesso il fatto o perché il fatto non costituisce reato, pur in presenza di elementi di falsità materiale nell'atto, può essere giustificata dalla mancanza di prova della consapevolezza e volontarietà del falso, dovuta a negligenza, inesperienza o buona fede dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI TORINO;

1) UN. SPA (ORA EQ. NO. ) C/;

2) FO. OM. N. IL (OMESSO);

3) LO. RO. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 14467/2008 CORTE APPELLO di TORINO, del 29/05/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/01/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARCELLO ROMBOLA';

Udito …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.