Consiglio di Stato sentenza n. 7136 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:7136SENT

Massima

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Il decoro urbano costituisce una finalità immateriale dell'azione amministrativa, che corrisponde al valore insito in un apprezzabile livello di qualità complessiva della tenuta degli spazi pubblici, armonico e coerente con il contesto storico, perseguita mediante la selezione delle apposizioni materiali e delle utilizzazioni, specie commerciali. Tale finalità può essere frutto di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, di disciplina urbanistica o del commercio, nonché di politiche comunali di concessioni di suolo pubblico. L'Amministrazione comunale, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, può pertanto disporre la rilocalizzazione temporanea di attività commerciali ritenute incompatibili con il decoro urbano di determinate aree, nel rispetto del contraddittorio procedimentale con gli operatori interessati, senza che il successivo annullamento giurisdizionale degli atti di proroga di tale rilocalizzazione comporti l'obbligo di ripristino delle originarie localizzazioni, atteso che la valutazione di incompatibilità con il decoro urbano, se legittimamente adottata, non risulta incisa dal giudicato. L'Amministrazione, in sede di riesercizio del potere a seguito dell'annullamento, deve comunque garantire un'effettiva partecipazione degli interessati, consentendo loro di formulare osservazioni e proposte anche in ordine all'adeguatezza delle nuove localizzazioni temporanee, alla durata delle stesse e alla proporzionalità della scelta, nell'ottica del minor sacrificio del privato, senza tuttavia essere vincolata al ripristino delle originarie localizzazioni, qualora la valutazione di incompatibilità con il decoro urbano sia stata legittimamente adottata e non risulti incisa dal giudicato.

Sentenza completa

Pubblicato il 14/08/2024

N. 07136/2024REG.PROV.COLL.

N. 02501/2024 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2501 del 2024, proposto dai sigg.ri
Rina Irene Cirulli, Anna Maria Cirulli, Tania Donatella Tredicine, Fabrizio Falasca, Dino Tredicine, Pierina Maria Franceschelli, Stefano Tredicine e Giulia Gradassi (quest’ultima quale erede del sig. Roberto Cirulli), nonché dalla Sweet Food International S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, tutti rappresentati e difesi dall’avv. Francesco Saverio Marini, con domicilio digitale come da
P.E.C.
da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio dello stesso, in Roma, via di Villa Sacchetti, n. 9;

contro

Roma Capitale, in persona…

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