Il provvedimento di decadenza dei contributi erogati e intimazione di restituzione delle somme indebitamente percepite, emesso dalla Pubblica Amministrazione, può essere annullato dal giudice amministrativo qualora risulti che il procedimento amministrativo non sia stato correttamente instaurato e condotto, in violazione dei principi di partecipazione, contraddittorio e buon andamento. In particolare, il giudice deve verificare che siano state rispettate le garanzie procedimentali a tutela del destinatario del provvedimento, il quale deve essere messo in condizione di far valere le proprie ragioni e produrre elementi a propria difesa prima dell'adozione del provvedimento finale. Inoltre, il giudice deve accertare che l'Amministrazione abbia adeguatamente motivato il provvedimento, illustrando in modo chiaro e puntuale i presupposti di fatto e di diritto che hanno condotto all'adozione della misura sanzionatoria, in modo da consentire al destinatario di comprendere le ragioni della decisione e di poterla efficacemente impugnare. Infine, il giudice deve valutare la proporzionalità della misura adottata rispetto alla gravità dell'illecito contestato, tenendo conto di tutti gli elementi del caso concreto. Solo ove siano rispettate tali garanzie procedimentali e sostanziali, il provvedimento di decadenza dei contributi e restituzione delle somme indebitamente percepite può ritenersi legittimo.