Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45899 del 14 novembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:45899PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La misura cautelare della custodia in carcere può essere applicata anche nei confronti di un soggetto indagato per il solo reato di trasporto di sostanze stupefacenti, in assenza di contestazione della partecipazione ad un'associazione finalizzata al traffico di droga, qualora sussistano concreti e specifici elementi che giustifichino il pericolo di fuga, di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato. Tali esigenze cautelari devono essere adeguatamente motivate dal giudice, il quale deve valutare la posizione individuale dell'indagato, il suo coinvolgimento nel fatto, i suoi precedenti, i suoi legami con eventuali organizzazioni criminali e la sua capacità di delinquere, senza poter automaticamente estendere la valutazione di pericolosità sociale effettuata per altri concorrenti. Ove tali presupposti non siano integrati, il giudice deve preferire misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari con controllo elettronico, idonee a prevenire il pericolo di reiterazione del reato e a garantire la vicinanza dell'indagato al suo nucleo familiare. Il giudice, inoltre, nel motivare la scelta della misura cautelare, deve evitare valutazioni illogiche e contraddittorie, dando conto in modo chiaro e coerente delle ragioni che lo hanno condotto a ritenere sussistenti le esigenze cautelari e l'idoneità esclusiva della custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE AMICIS Gaetano - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debor - rel. Consigliere

Dott. RICCIO Stefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 23 maggio 2023 dal Tribunale di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Milano ha confermato l'ordinanza applicati…

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