Il legittimo affidamento del concessionario di suolo pubblico nella permanenza del proprio titolo concessorio, pur trovando copertura costituzionale nell'art. 3 Cost., non ha carattere assoluto e inderogabile, potendo essere inciso da sopravvenuti interessi pubblici, purché l'intervento normativo non trasmodi in un regolamento irrazionale e risulti proporzionato agli obiettivi di interesse generale perseguiti. Pertanto, la modifica in senso sfavorevole per il concessionario della disciplina dei rapporti di durata, anche se aventi ad oggetto diritti soggettivi perfetti, è ammissibile a condizione che non frusti ingiustificatamente l'affidamento del cittadino nella sicurezza giuridica, elemento fondamentale dello Stato di diritto. Nell'ambito del rilascio di titoli concessori, la situazione normativa vigente al momento della presentazione della domanda non costituisce un vincolo per l'Amministrazione, la quale deve valutare la stessa alla luce della disciplina in vigore al momento della decisione, fatti salvi i limiti enucleati con riferimento ai procedimenti di tipo lato sensu selettivo. Ciò implica che, ove intervenga una nuova regolamentazione che incida sulle dimensioni dell'occupazione di suolo pubblico concedibile, l'Amministrazione è tenuta a conformarsi alla nuova disciplina, senza che ciò possa ritenersi una violazione del legittimo affidamento del concessionario.