Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2705 del 23 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:2705PEN

Massima

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Il dolo generico, anche nella forma del dolo eventuale, è sufficiente per integrare l'elemento soggettivo del delitto di diffamazione, essendo sufficiente che l'agente, consapevolmente, faccia uso di parole ed espressioni socialmente interpretabili come offensive, senza che sia necessario l'animus iniurandi vel diffamandi. La genericità dell'imputazione, che può dar luogo alla nullità del decreto di citazione a giudizio per insufficiente determinazione del fatto, costituisce una nullità relativa che deve essere eccepita tempestivamente, prima dell'apertura del dibattimento, a pena di decadenza, non potendo essere rilevata d'ufficio. La querela, in quanto condizione di procedibilità, produce i suoi effetti anche nei confronti di soggetti diversi da quelli indicati dal querelante, in applicazione del principio di indivisibilità, senza che rilevi l'eventuale volontà del querelante di perseguire solo alcuni dei responsabili. Il giudizio di particolare tenuità dell'offesa, ai fini dell'applicazione della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p., postula la positiva valutazione di tutti i criteri indicati dalla norma, essendo sufficiente la valutazione negativa anche di uno solo di essi per escluderne l'applicazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T - rel. Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/07/2018 della CORTE APPELLO di TRIESTE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARIA TERESA BELMONTE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ORSI LUIGI, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Trieste ha confermato la decisione del Tribunale di Udine, che aveva riconosciuto (…

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