Il contratto di franchising è un rapporto negoziale caratterizzato dalla discrezionalità del franchisor nell'organizzare la gestione dei locali e nell'assegnare nuove aperture, senza che il franchisee possa vantare diritti di esclusiva territoriale o legittime aspettative sulla conclusione di nuovi contratti, in assenza di specifiche pattuizioni. La responsabilità precontrattuale ex art. 1337 c.c. ha natura extracontrattuale, con conseguente onere probatorio a carico del franchisee che lamenti l'interruzione ingiustificata delle trattative, il quale deve dimostrare il legittimo affidamento sulla conclusione del contratto, non potendo tale affidamento fondarsi sul mero riconoscimento di "espandibilità" del franchisee o su accordi transattivi pregressi estranei alla specifica trattativa. Parimenti, l'abuso di dipendenza economica ex art. 9 L. n. 192/1998 richiede la prova di uno squilibrio contrattuale eccessivo e di condotte intenzionalmente vessatorie del franchisor, non desumibili dalla mera politica di prezzo suggerita o dalla scelta di affidare la gestione di un nuovo locale ad altro affiliato. Infine, in assenza di clausole di esclusiva territoriale, il franchisor non è vincolato a garantire al franchisee l'assenza di concorrenza intrabrand, sicché l'apertura di un nuovo locale in zona limitrofa non integra di per sé gli estremi della concorrenza sleale ex art. 2598 n. 3 c.c.