Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16557 del 12 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:16557PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La retrodatazione della misura cautelare, prevista dall'art. 297 comma 3 c.p.p., opera automaticamente solo nei casi di ordinanze cautelari emesse nello stesso procedimento per lo stesso fatto, diversamente circostanziato o qualificato, o per fatti legati da connessione qualificata. Negli altri casi, la retrodatazione è ammessa solo se, al momento dell'emissione della prima ordinanza, risultavano già desumibili dagli atti gli elementi idonei a giustificare le misure adottate con la seconda ordinanza. Pertanto, la mera conoscenza o conoscibilità di un evento o dato, discendente dalla sua storica esistenza, non è sufficiente a integrare il requisito della desumibilità processualmente rilevante ai fini della retrodatazione, essendo necessario che gli elementi a fondamento della seconda ordinanza fossero già acquisiti e valutati nell'ambito delle indagini preliminari al momento dell'adozione della prima misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 17/2012 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 14/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;

sentite le conclusioni del PG Dott. Policastro Aldo che ha chiesto il rigetto del ricorso.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) l'che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con ordinanza in data 14 giugno 2012 il tribunale del riesame di Reggio Calab…

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