Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38902 del 24 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:38902PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di un provvedimento cautelare, non può sostituire la propria valutazione dei fatti a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare se quest'ultimo abbia esaminato tutti gli elementi a sua disposizione, li abbia interpretati correttamente e abbia sviluppato un'argomentazione logica e coerente a sostegno delle proprie conclusioni, senza incorrere in manifeste illogicità o contraddittorietà. Il controllo del giudice di legittimità sulla motivazione è quindi circoscritto alla verifica della sua congruenza e razionalità, senza poter entrare nel merito della valutazione probatoria, riservata al giudice di merito. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso un provvedimento cautelare è inammissibile quando le doglianze riguardano profili di valutazione della prova e di ricostruzione del fatto, in quanto estranei al novero delle censure deducibili in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1370/2014 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 27/12/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI SALVO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. DI NARDO Marilia, inammissibile;
Udito il difensore Avv. (OMISSIS) e avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Reggio Calabria, in data 27-12-2014, che ha confermato l'ord…

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