Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33171 del 23 agosto 2012

ECLI:IT:CASS:2012:33171PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione di tipo mafioso e in un omicidio commesso nell'ambito di tale contesto criminale può essere desunto da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, anche se non particolareggiate sullo specifico contributo dell'indagato, purché sorrette da elementi di riscontro oggettivo, come conversazioni intercettate che confermino il ruolo di vertice e il controllo del sodalizio da parte dell'indagato anche durante la sua detenzione, nonché le dichiarazioni di altri partecipi all'associazione che attestino il suo coinvolgimento nelle decisioni delittuose. Tali elementi indiziari, pur non definitivi, possono integrare un quadro probatorio rappresentativo di un'alta probabilità di una pronuncia di colpevolezza, tale da giustificare l'applicazione di una misura cautelare, in assenza di specifiche e gravi carenze o contraddizioni nelle fonti di prova che ne inficino l'attendibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. CONTI Giovan - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la ordinanza del 31/01/2012 del Tribunale di Catanzaro;

visti gli atti, la ordinanza denunziata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal ((omissis));

udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale BAGLIONE Tindari, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito per il ricorrente gli avvocati (OMISSIS) e (OMISSIS), che…

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