Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51751 del 23 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:51751PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di reato e il pericolo che la libera disponibilità dei beni possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato o agevolare la commissione di altri reati. In sede di riesame, il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica dell'esistenza di un logico apparato argomentativo sui vari punti della decisione impugnata, senza possibilità di una rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione. Pertanto, il giudizio di legittimità in materia di misure cautelari reali si concentra sulla verifica della compatibilità tra la fattispecie concreta e quella legale ipotizzata, mediante una delibazione prioritaria dell'antigiuridicità penale del fatto, senza poter sindacare la sussistenza del fatto reato. La motivazione del provvedimento impugnato deve essere congrua e logica circa la sussistenza dei presupposti che giustificano l'adozione della misura cautelare reale, in particolare in relazione al fumus commissi delicti, senza che possano essere censurati in sede di legittimità i vizi della motivazione che non siano così radicali da renderla del tutto mancante o priva dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenic - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI R. - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Roma in data 14/5/2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. CARRELLI PALOMBI DI MONTRONE Roberto Maria;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. MURA Antonio, che ha concluso chiedendo che il ricorso venga dichiarato inammissibile;

udito per il ricorrente l'avv. (OMISSIS) …

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