Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'annullare in autotutela gli atti impugnati dal ricorrente, ha affermato il principio secondo cui l'amministrazione comunale, nell'esercizio del potere sanzionatorio in materia di concessioni di suolo pubblico, è tenuta a conformarsi all'orientamento giurisprudenziale consolidato, il quale esclude l'applicabilità della decadenza automatica della concessione e della maggiorazione del 50% della sanzione pecuniaria, in assenza di una specifica previsione regolamentare che disciplini tali istituti in modo chiaro e dettagliato. L'amministrazione, pertanto, non può applicare automaticamente tali misure sanzionatorie, ma deve valutare caso per caso la proporzionalità e la congruità della sanzione, tenendo conto della gravità della violazione e del principio di favor rei. Il Tribunale, inoltre, ha ritenuto di compensare le spese di lite, in considerazione della sopravvenuta giurisprudenza di segno favorevole al ricorrente, sulla cui base l'amministrazione è tempestivamente intervenuta in autotutela, pur ponendo a suo carico il rimborso del contributo unificato.