Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30669 del 16 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:30669PEN

Massima

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Il delitto di ricettazione è configurabile anche nell'ipotesi di acquisto o ricezione, al fine di profitto, di cose con segni contraffatti, nella consapevolezza dell'avvenuta contraffazione, in quanto la cosa nella quale il falso segno è impresso costituisce un'unica entità con il prodotto della condotta delittuosa di falsificazione, essendone il provento. La differenziazione tra provento e prodotto del reato, fondata su una giurisprudenza concettuale e astratta, non può prevalere sull'interpretazione orientata alla ratio legis e al principio di stretta legalità, che impone di ricomprendere nel delitto di ricettazione anche l'acquisto o la ricezione di cose contraffatte, in quanto il falso segno e la cosa su cui è impresso formano un'unica entità, essendo il risultato della condotta delittuosa di falsificazione. Pertanto, il delitto di ricettazione è configurabile anche quando l'agente acquista o riceve cose con segni contraffatti, nella consapevolezza della contraffazione, al fine di trarne profitto, in quanto tali cose costituiscono il provento della condotta delittuosa di falsificazione, a prescindere dalla loro qualificazione come prodotto o merce contraffatta. La giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione, orientata all'interpretazione teleologica della norma incriminatrice e al principio di stretta legalità, non ammette distinzioni concettuali e astratte tra provento e prodotto del reato, ricomprendendo nell'ambito applicativo del delitto di ricettazione anche l'acquisto o la ricezione di cose contraffatte, in quanto tali cose costituiscono un'unica entità con il falso segno, essendo il risultato della condotta delittuosa di falsificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1986/2010 CORTE APPELLO di PALERMO, del 14/06/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/06/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENZO IANNELLI;

Letti gli atti, la sentenza impugnata, il ricorso;

Udita la relazione del Cons. Dott. ((omissis));

Udita la richiesta del S. Procuratore Generale, ((omissis)), per l'inammissibilita' del ricorso.…

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