Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 711 del 2018

ECLI:IT:TARNA:2018:711SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La presentazione di un'istanza di accertamento di conformità ex art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 (o di una domanda di condono edilizio) successivamente all'adozione di un ordine di demolizione di opere edilizie abusive, ha l'effetto di rendere improcedibile l'impugnazione contro l'atto sanzionatorio per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il riesame dell'abusività dell'opera, provocato dall'istanza, comporta la necessaria formazione di un nuovo provvedimento, esplicito o implicito (di accoglimento o di rigetto), che vale comunque a superare il provvedimento sanzionatorio oggetto dell'impugnativa. L'ordine di demolizione rimane infatti caducato anche nel caso in cui l'istanza di sanatoria non sia accoglibile, stante che il provvedimento perde efficacia al momento della presentazione dell'istanza, e, pertanto, in ogni caso l'amministrazione, per procedere alla demolizione, dovrà adottare un nuovo ordine demolitorio. Ai fini dell'accertamento di conformità ex art. 36 del D.P.R. n. 380/2001, è necessaria la c.d. "doppia conformità", ovverosia la conformità dell'opera abusiva sia alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della realizzazione del manufatto, sia a quella vigente al momento della presentazione della domanda di sanatoria. La cosiddetta "sanatoria giurisprudenziale", che ritiene sufficiente la conformità con gli strumenti urbanistici operanti al momento della domanda, si presenta come un istituto atipico, non contemplato da alcuna previsione normativa, e pertanto non ammesso nel nostro ordinamento, contrassegnato dal principio di legalità dell'azione amministrativa e dal carattere tipico dei poteri esercitati dall'Amministrazione. Inoltre, la completezza della documentazione richiesta dall'amministrazione è necessaria per consentirle di effettuare le valutazioni sulla doppia conformità richiesta dalla legge ai fini del rilascio del provvedimento di accertamento di conformità, e la mancata produzione di tale documentazione è motivo sufficiente per il rigetto dell'istanza di sanatoria. Infine, il provvedimento di diniego di accertamento di conformità, essendo un atto plurimotivato, può essere sorretto anche da una sola delle motivazioni addotte, senza che assumano rilievo le ulteriori censure volte a contestare gli altri profili motivazionali.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/02/2018

N. 00711/2018 REG.PROV.COLL.

N. 03065/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Ottava)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3065 del 2012, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Consiglia Diana, rappresentata e difesa dall'avvocato Paolo Centore, con domicilio eletto presso l’avvocato Limatola, in Napoli, via S. Lucia, 15;

contro

Comune di Casal di Principe, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato Raffaele Marciano, con domicilio eletto presso il suo studio in Napoli, via S. Lucia, 62;

per l'annullamento

- con ricorso introduttivo, dell'ordinanza n. 81/2012, adottata dal Comune di Casal di Principe, in data 30/04/2012, a mezzo della quale si ingiung…

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