Consiglio di Stato sentenza n. 4521 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:4521SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di un manufatto edilizio realizzato in totale difformità dal permesso di costruire è atto dovuto e vincolato per l'amministrazione, non richiedendo una specifica motivazione in ordine all'interesse pubblico attuale, diverso dalle esigenze di ripristino della legalità violata, né alcuna valutazione dell'affedamento del privato in relazione al tempo trascorso dalla realizzazione dell'abuso, essendo tale ponderazione già compiuta a monte dal legislatore. La possibilità per l'amministrazione di irrogare la sanzione pecuniaria in luogo della demolizione, ai sensi dell'art. 34 del D.P.R. n. 380 del 2001, non comporta un obbligo di valutare tale possibilità prima dell'adozione dell'ordine demolitorio, né può implicare l'illegittimità di quest'ultimo, avendo tale potere come presupposto proprio la validità e l'efficacia della sanzione ripristinatoria. La sanzione pecuniaria per l'inottemperanza all'ordine di demolizione può essere legittimamente irrogata dall'amministrazione in base alla specifica previsione normativa regionale, senza che ciò determini una contraddittorietà con il provvedimento di demolizione. Il provvedimento di demolizione non richiede una specifica motivazione in ordine alla descrizione delle opere abusive e alle ragioni della loro abusività, essendo sufficiente l'indicazione della tipologia e dell'entità dell'abuso, nonché l'individuazione delle opere da demolire. La demolizione è dovuta anche in caso di modeste dimensioni dell'abuso, non rilevando a tal fine il principio di proporzionalità, essendo la relativa ponderazione tra interesse pubblico e privato già compiuta dal legislatore.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/05/2024

N. 04521/2024REG.PROV.COLL.

N. 00758/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 758 del 2022, proposto dal
signor ((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Anzio, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda) n. 07345/2021, resa tra le parti, relativa all’impugnazione dell’ordine di demolizione n. 48, prot. n. 20424 dell’8 maggio 2012 e alla conseguente …

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