Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 49541 del 27 ottobre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:49541PEN

Massima

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Il giudice, nel procedimento di prevenzione, può valutare autonomamente gli elementi probatori e indiziari tratti dai procedimenti penali, anche se non sono stati ritenuti sufficienti a provare la partecipazione a un'associazione mafiosa, in quanto la nozione di "appartenenza" alla associazione, richiesta per l'applicazione delle misure di prevenzione, è più ampia della "partecipazione" necessaria per integrare il reato di cui all'art. 416-bis c.p., comprendendo ogni comportamento che, anche non costituendo reato, sia funzionale agli interessi del gruppo criminale. La validità giuridica di tale distinzione, connessa al principio dell'autonomia del giudizio di prevenzione rispetto al giudizio penale, è stata riconosciuta anche dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Ai fini della confisca di prevenzione ex art. 24 del d.lgs. n. 159/2011, la sproporzione tra i beni posseduti e le attività economiche del proposto non può essere giustificata con proventi da evasione fiscale, in quanto le disposizioni sulla confisca mirano a sottrarre alla disponibilità dell'interessato tutti i beni che siano frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego, senza distinzioni in base alla categoria di pericolosità sociale riferibile al proposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 25/11/2016 della CORTE APPELLO di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANGELO COSTANZO;
lette le conclusioni del Procuratore generale per l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto n. 35/2017 nel proc. n. 137/2016 R.M.M.P., la Corte di appello di Palermo ha confermato la misura della sorveglianza speciale con cauzione applicata dal Tribunale di Pal…

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