Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29558 del 7 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:29558PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel confermare la condanna dell'imputato per i reati di lesioni personali e minaccia, afferma che: Le dichiarazioni della persona offesa, costituitasi parte civile, possono essere legittimamente poste a fondamento dell'affermazione di responsabilità penale dell'imputato, previa verifica della credibilità soggettiva del dichiarante e dell'attendibilità intrinseca del suo racconto, che deve essere più penetrante e rigoroso rispetto a quello cui vengono sottoposte le dichiarazioni di qualsiasi testimone. Tali dichiarazioni possono essere ulteriormente riscontrate con altri elementi probatori, come la certificazione medica relativa alle lesioni subite dalla persona offesa. L'impossibilità di prestare fede alle dichiarazioni dei testimoni a discarico può derivare dal fatto che esse risultano smentite dalle ammissioni di responsabilità palesate dall'imputato. Ai fini della configurabilità del reato di minaccia, non è necessario che si verifichi concretamente uno stato di intimidazione nella vittima, essendo sufficiente che il male prospettato sia desumibile dalla situazione contingente, anche sulla base del gesto che accompagna le parole minacciose. La liquidazione del risarcimento del danno e delle spese di costituzione di parte civile rientra nel potere decisorio del giudice penale, senza che sia necessario il previo accertamento in sede civile, salvo il diritto della parte condannata di contestare l'an e il quantum in sede di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 30/11/2012 dalla Corte di appello di Trento;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

udito per …

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