Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia, nell'esaminare il ricorso per motivi aggiunti presentato da Grimoldi S.r.l. contro il diniego di rinnovo della concessione d'uso di un'unità immobiliare di proprietà comunale sita in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Le linee di indirizzo approvate dal Comune di Milano per il rinnovo delle concessioni d'uso in scadenza nel complesso della Galleria Vittorio Emanuele II individuano in modo specifico il contenuto di ciascuno dei tre requisiti del gruppo A, senza consentire all'amministrazione di sovrapporli o integrarli tra loro. Pertanto, è illegittima l'interpretazione che estende al terzo criterio A (valore identitario dell'esercizio rispetto alla particolare clientela e alla promozione della vita culturale ed artistica) i presupposti delineati per il secondo criterio A (valore identitario dell'insegna/marchio). 2. Ai fini della valutazione della continuità dell'azienda e dell'esercizio, rilevante per l'integrazione del primo e del terzo requisito del gruppo A, non assume carattere dirimente il mero dato formale del mutamento della titolarità del capitale sociale, quando l'operazione negoziale non ha comportato una variazione degli indici che nel corso degli anni hanno contribuito a costruire l'identità dell'esercizio e della specifica azienda. In tal caso, la continuità aziendale e l'unitarietà dell'esercizio commerciale devono essere valutate considerando le concrete peculiarità dell'attività svolta, senza enfatizzare elementi meramente formali. 3. Il valore identitario di un esercizio commerciale, ai fini del rinnovo della concessione, deve essere apprezzato in relazione alle sue caratteristiche sostanziali, quali la capacità di qualificare e attrarre il contesto urbano, di rappresentare un elemento di memoria e connotazione storica, di costituire una preziosa testimonianza di tradizione e cultura, indipendentemente da eventuali variazioni formali della titolarità dell'azienda o dell'insegna, purché non si sia verificata una reale cesura nell'attività e nell'identità dell'esercizio.