Il giudice di legittimità, in caso di imputato assente nel giudizio di appello, può dichiarare inammissibile il successivo ricorso per cassazione proposto dal difensore, qualora non sia stato depositato, contestualmente al ricorso, il mandato ad impugnare rilasciato dall'imputato dopo la pronuncia della sentenza, contenente la dichiarazione o l'elezione di domicilio ai fini della notificazione del decreto di citazione a giudizio, come previsto dall'art. 581, comma 1-quater, c.p.p. Tale onere formale è applicabile anche al giudizio di legittimità, in quanto l'esigenza che il processo si svolga nei confronti di un assente "consapevole" sussiste anche in Cassazione. La declaratoria di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, non ravvisandosi assenza di colpa in ordine alla determinazione della causa di inammissibilità.