Cassazione penale Sez. I sentenza n. 30079 del 28 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:30079PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuità criminosa tra più reati, ai fini dell'applicazione del reato continuato di cui all'art. 81 c.p., non può essere desunta automaticamente dalla mera identità del contesto criminale (in questo caso, il traffico di stupefacenti) o dalla vicinanza geografica dei fatti, ma richiede la dimostrazione di un disegno criminoso unitario, che si esprima in una programmazione unitaria e in un nesso di consequenzialità tra i singoli reati, anche sotto il profilo temporale. La semplice ripresa dell'attività delittuosa dopo un periodo di detenzione, senza elementi che comprovino la preordinazione unitaria dei reati, non è sufficiente a integrare il reato continuato, essendo invece indicativa di uno stile di vita improntato alla dedizione al traffico di droga.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAMPETTI Umberto - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GR. MA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 71/2010 CORTE APPELLO di LECCE, del 12/05/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. CEDRANGOLO Oscar, il quale ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la decisione in epigrafe la Corte d'appello di Lecce, giudice dell'esecuzione, rigettava l'is…

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