Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43183 del 19 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:43183PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere può essere legittimamente applicato quando sussistono gravi indizi di colpevolezza, in particolare per il reato di usura aggravata dall'utilizzo di metodi tipici della criminalità organizzata, e concrete ed attuali esigenze cautelari, come la reiterazione di condotte criminose in un breve lasso di tempo, la gravità dei fatti e la spavalderia mostrata dall'indagato. La sussistenza dell'aggravante di cui all'art. 7 della L. 203/1991 può essere desunta da elementi quali le minacce di ritorsioni mafiose rivolte alla parte offesa, anche per il tramite di un familiare dell'indagato, e il suo aver millantato collegamenti con famiglie mafiose. In tali casi, la valutazione del giudice di merito circa la gravità del quadro indiziario e la sussistenza delle esigenze cautelari, se congruamente motivata, non è sindacabile in sede di legittimità, se non per vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LA. MO. MA. GI., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 05/05/2008 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. CAPOZZI RAFFAELE;

sentite le conclusioni del P.G., Dr. ((omissis)) che ha concluso per la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

con l'ordinanza del 5.5.08 indicata in epigrafe, il Tribunale di Catania ha respinto…

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