Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20232 del 22 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20232PEN

Massima

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Il giudice competente a decidere in ordine a misure restrittive della libertà personale va individuato in base al luogo in cui l'arrestato o il fermato è stato privato della libertà personale, ovvero del luogo in cui è stato eseguito il fermo o l'arresto, e tale competenza non è derogata dalla circostanza che il provvedimento di convalida del fermo o dell'arresto sia stato emesso da un giudice diverso da quello territorialmente competente. Pertanto, il provvedimento cautelare emesso dal giudice della convalida, pur essendo provvisorio, non è invalido per incompetenza territoriale, essendo necessaria una formale dichiarazione di incompetenza affinché la misura perda efficacia. Inoltre, l'obbligo di trasmissione degli atti al tribunale del riesame riguarda solo quelli selezionati dal pubblico ministero per sostenere la richiesta cautelare, oltre agli elementi favorevoli all'indagato, senza che sussista l'onere di rimettere l'intero fascicolo processuale. Infine, in tema di gravi indizi di colpevolezza, il sindacato di legittimità è limitato alla verifica della logicità e della completezza della motivazione, senza poter procedere ad una diversa valutazione degli elementi probatori, e la sussistenza dei gravi indizi per il reato associativo ex art. 74 d.P.R. n. 309/1990 comporta la doppia presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari e di idoneità della sola misura custodiale a presidiarle.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli III.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ANDREAZZA Gastone - Presidente

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere rel.

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ay.Ta., nato in T il Omissis;
avverso la ordinanza n. 1350/2023 del Tribunale di Palermo del 25 agosto 2023;
letti gli atti di causa, la ordinanza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
sentito il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Pietro MOLINO, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
sentito, altresì, per il ricorrente l'avv. Gi.St., del foro di Palermo, il quale ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITE…

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