Il Comune, in presenza di opere realizzate in assenza di titolo edilizio e autorizzazione paesaggistica in zona sottoposta a vincolo, ha l'obbligo di adottare la misura ripristinatoria della demolizione ai sensi dell'art. 27 del D.P.R. n. 380/2001, senza che rilevi la presentazione di una domanda di accertamento di compatibilità paesaggistica ai sensi della legge n. 308/2004, la quale è finalizzata esclusivamente all'estinzione del reato ambientale e non incide sull'applicazione delle sanzioni amministrative. La competenza ad adottare il provvedimento di demolizione spetta al dirigente comunale, in quanto rientrante tra i compiti di gestione amministrativa attribuiti dalla legge alla dirigenza, senza necessità di ulteriori fonti regolamentari. L'ordine di demolizione, essendo atto dovuto in presenza di opere abusive in zona vincolata, non richiede una motivazione particolarmente articolata, essendo sufficiente la mera descrizione dell'abuso accertato, senza che il Comune sia tenuto a verificare la sanabilità delle opere o a valutare discrezionalmente l'effettiva compromissione degli interessi urbanistici e paesaggistici, atteso che la misura ripristinatoria costituisce la necessaria conseguenza dell'accertamento dell'illecito edilizio.