Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19983 del 13 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:19983PEN

Massima

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La violazione dell'obbligo di non associarsi, anche saltuariamente, a pregiudicati o persone sottoposte a misure di prevenzione, previsto dalla legge sulle misure di prevenzione, non richiede la costante e assidua relazione interpersonale, essendo sufficiente la reiterata frequentazione, anche di persone diverse, che abbiano subito condanne o siano sottoposte a misure di prevenzione o di sicurezza, in quanto sintomatica della pericolosità sociale del soggetto sottoposto alla sorveglianza speciale. Pertanto, l'occasionalità degli incontri o il legame di parentela o affinità tra l'agente e la persona frequentata non convivente non escludono la configurabilità del reato, purché sia accertata la reiterazione degli incontri e la brevità degli intervalli tra gli stessi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CASA Filippo - rel. Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 4952/2014 CORTE APPELLO di PALERMO, del 03/04/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/12/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASA FILIPPO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore Avv. (OMISSIS), che si e' riportato ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN F…

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