Il ricorso amministrativo è dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente, qualora questa, pur avendo ottenuto l'ammissione con provvedimento cautelare alle prove concorsuali, non abbia successivamente superato le prove finali. In tali casi, le spese di lite sono compensate, ad eccezione di quelle relative alla fase cautelare, regolate con la relativa ordinanza. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che il venir meno dell'interesse della parte ricorrente, a seguito del mancato superamento delle prove finali del concorso, determina l'improcedibilità del ricorso, con compensazione delle spese di lite, fatta eccezione per quelle della fase cautelare. La massima giuridica che sintetizza il principio di diritto espresso nella sentenza è la seguente: Il ricorso amministrativo è dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente, qualora questa, pur avendo ottenuto l'ammissione con provvedimento cautelare alle prove concorsuali, non abbia successivamente superato le prove finali, con compensazione delle spese di lite, ad eccezione di quelle relative alla fase cautelare. Il venir meno dell'interesse della parte ricorrente, a seguito del mancato superamento delle prove finali del concorso, determina l'improcedibilità del ricorso, in applicazione degli artt. 35, co. 1, lett. c, e 85, co. 9, cod. proc. amm.