Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24464 del 5 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:24464PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel controllo della motivazione di un provvedimento cautelare, non deve stabilire se la decisione di merito proponga la migliore ricostruzione possibile dei fatti, né deve condividerne la giustificazione, ma deve limitarsi a verificare se tale giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. Pertanto, sono inammissibili i motivi di ricorso per cassazione che si limitano a proporre una diversa lettura del materiale probatorio, senza evidenziare alcuna manifesta illogicità o contraddizione della motivazione, la quale deve essere ancorata a precisi dati fattuali e risultare immune da vizi logici o giuridici. Il ricorso per cassazione, inoltre, deve contenere una critica specifica al provvedimento impugnato, indicando la correlazione tra le ragioni argomentate dalla decisione censurata e quelle poste a fondamento dell'atto di impugnazione, senza poter ignorare le affermazioni del provvedimento stesso, pena l'inammissibilità del ricorso per aspecificità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. IASILLO A. - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Milano, in data 23/07/2012.

Sentita la relazione della causa fatta dal ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, dottor ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 10/06/2012, il G.I.P. del Tribunale di Milano dispose la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di (OMISSIS) (attualmente agli…

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