Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20498 del 24 maggio 2002

ECLI:IT:CASS:2002:20498PEN

Massima

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Il diritto di cronaca, costituzionalmente garantito dall'art. 21 Cost., trova un limite nel rispetto della reputazione altrui, sicché la titolazione di un articolo giornalistico, pur dovendo essere neutra e rappresentativa del fatto, non può risultare sproporzionata e fuorviante rispetto alla sua effettiva portata, poiché ciò influenzerebbe indebitamente l'opinione del lettore oltre il legittimo interesse sociale alla conoscenza del fatto stesso. Pertanto, quando la titolazione non corrisponde alla verità della notizia, ma ne enfatizza in modo eccessivo e distorsivo gli aspetti negativi, integra gli estremi della diffamazione a mezzo stampa, a prescindere dalla correttezza del contenuto dell'articolo, essendo sufficiente il solo titolo per cagionare l'offesa alla reputazione. Ciò vale anche quando il titolo contenga un errore di qualificazione giuridica del fatto, purché tale errore non sia frutto di mera svista o buona fede, ma risulti obiettivamente sproporzionato e fuorviante rispetto alla reale portata del fatto riportato, così da indurre nel lettore una percezione distorta e pregiudizievole della vicenda.

Sentenza completa

1 - Il 6.8.99 il Tribunale di Genova ha assolto, perché il fatto non costituisce reato, L. L., redattore capo del quotidiano "Il Secolo XIX" di Genova, da diffamazione a mezzo stampa del medico USL N. G., per la predisposizione del titolo (detto, in sentenza d'appello, sopratitolo), con la frase "Rinviato a giudizio con la pesante accusa di corruzione" (la sentenza d'appello precisa invece che il titolo vero e proprio reca: "Medico USL nei guai" e che il sottotitolo reca: "Pretese denaro per un servizio gratuito" e valuta l'insieme delle titolazioni) e della locandina "medico USL nei guai: concussione" di un articolo a firma N. F., pubblicato il 12.10.96, nel quale si riferiva del fatto che il medico era stato rinviato a giudizio per aver accettato indebitamente denaro da due pazienti, quale compenso di prestazioni sanitarie di guardia medica. Ha altresì assolto il direttore responsabile, G. R., imputato ex art. 57 c.…

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