Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35280 del 24 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:35280PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. non si configura per la mera adesione ideale all'organizzazione, ma richiede un rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo attivo e funzionale, in esecuzione del quale il consociato si metta a disposizione dell'organizzazione in vista del perseguimento degli scopi criminali oggetto del programma associativo. Pertanto, i meri contatti personali con esponenti di vertice della consorteria, l'omesso pagamento di canoni di concessione, la presenza di sistemi di sorveglianza e videosorveglianza in un'area di interesse dell'organizzazione, nonché la commissione di un episodio estorsivo, pur costituendo elementi indiziari rilevanti, non sono di per sé sufficienti a dimostrare la consapevole e volontaria operatività dell'indagato a tutela degli interessi della cosca, essendo necessario accertare un ruolo dinamico e funzionale dello stesso nell'ambito del sodalizio criminale. Quanto all'aggravante di cui all'art. 7 L. 203/1991, essa ha natura oggettiva con riguardo al metodo mafioso, richiedendo la concreta idoneità della condotta a esercitare una particolare coartazione psicologica sulle persone, con i caratteri propri dell'intimidazione derivante dall'organizzazione criminale evocata, mentre ha natura soggettiva in relazione all'agevolazione mafiosa, essendo incentrata sulla specifica direzione finalistica del dolo e della condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. BASSI A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 25-26/01/2018 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Alessandra Bassi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Perelli Simone, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FAT…

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