Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15256 del 12 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:15256PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la richiesta di sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con gli arresti domiciliari per motivi di salute, deve effettuare una valutazione concreta e aggiornata delle condizioni di salute del detenuto, tenendo conto della possibilità di assicurare adeguate cure all'interno del circuito penitenziario, anche attraverso il ricorso a strutture sanitarie esterne, ove necessario. La mera prospettazione di patologie da parte della difesa, senza l'indicazione di specifici elementi che dimostrino l'incompatibilità delle stesse con il regime carcerario, non è sufficiente a giustificare la sostituzione della misura cautelare. Inoltre, nel procedimento di appello cautelare, il tribunale del riesame è vincolato all'effetto devolutivo dell'impugnazione e non può procedere autonomamente all'espletamento di attività istruttorie, come la nomina di un perito per la valutazione delle condizioni di salute del detenuto, dovendo la relativa richiesta essere presentata al giudice procedente e, in caso di diniego, essere oggetto di autonoma impugnazione. Infine, la motivazione del provvedimento di conferma della custodia carceraria deve dare conto in modo adeguato della persistenza delle esigenze cautelari, senza che sia necessario un'analitica risposta a tutte le doglianze difensive, purché siano evidenziati gli elementi essenziali a supporto della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 08/11/2022 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANDRONIO ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MOLINO Pietro, ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. C…

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