Il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per attesa occupazione, motivato dall'assenza di un precedente titolo di soggiorno ancora in essere e suscettibile di rinnovo, nonché dall'insussistenza di legami familiari effettivi e di altre circostanze ostative all'espulsione dello straniero irregolare, è legittimo e non può essere superato dalla mera presentazione di una nuova istanza di rinnovo, in assenza di un valido titolo pregresso. L'amministrazione non è tenuta a rivalutare esigenze di preservazione dell'unità familiare o altri motivi favorevoli alla regolarizzazione, qualora il procedimento di rinnovo sia già stato definito con un provvedimento non più impugnabile, che abbia accertato l'assenza dei presupposti per il rilascio del titolo di soggiorno. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per attesa occupazione è legittimo quando si fonda sull'assenza di un precedente titolo di soggiorno ancora in essere e suscettibile di rinnovo, nonché sull'insussistenza di legami familiari effettivi e di altre circostanze ostative all'espulsione dello straniero irregolare, anche in assenza di una nuova valutazione di eventuali esigenze di preservazione dell'unità familiare o altri motivi favorevoli alla regolarizzazione, qualora il procedimento di rinnovo sia già stato definito con un provvedimento non più impugnabile.