Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43108 del 21 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:43108PEN

Massima

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Il delitto di ricettazione si configura quando l'agente, pur non avendo partecipato al reato presupposto, riceve, acquista, occulta o comunque si impossessa di beni di provenienza illecita, essendo consapevole di tale illecita provenienza. Tale consapevolezza può essere desunta anche da elementi indiretti, come il comportamento dell'imputato che dimostri la volontà di occultare la provenienza del bene o l'assenza di plausibili spiegazioni circa la legittima acquisizione dello stesso. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessaria la conoscenza completa delle circostanze del reato presupposto, essendo sufficiente che l'agente abbia la certezza, secondo il comune senso di esperienza, della provenienza delittuosa del bene. Inoltre, la pena per il delitto di ricettazione deve comprendere sia la pena detentiva della reclusione, sia la pena pecuniaria della multa, come espressamente previsto dall'art. 648 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Potenza;

nei confronti di:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS); nonche' da (OMISSIS), nato il 29.11.1970;

avverso la sentenza della Corte di Appello di Potenza del 2.11.2012;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. DI MARZIO Fabrizio;

udita la requisitoria del sostituto procuratore generale Dott. SPINACI Sante, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia.

RI…

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